Il Bacino di San Marco e il Canale della Giudecca sabato 17 ottobre diventano l’arena per la regata più spettacolare dell’anno, la Venice Hospitality Challenge, un evento esclusivo nato dall’unione tra sport e glamour, voluto da Mirko Sguario e dall’hôtellerie di lusso veneziana e che vede la collaborazione del Circolo Velico Il Portodimare? Nel cuore della città, davanti agli occhi di veneziani e turisti, si sfidano tra virate e giri di boa otto maxi yacht, timonati da alcuni tra i nomi più importanti della vela italiana e mondiale. Paul Cayard, il famoso skipper che nel 1992 portò il Moro di Venezia in finale in coppa America, Vasco Vascotto il tattico vincitore domenica scorsa della Barcolana, Mauro Pellaschier che è stato skipper di Azzurra nel 1987, la prima barca italiana ad aver partecipato alla Coppa America, Furio Benussi, i veneziani fratelli Eulisse.
Ogni maxi yacht porta i colori di uno degli hotel partecipanti: Ca’ Sagredo Hotel gareggia con Jena, Belmond Hotel Cipriani con Anywave, Hilton Molino Stucky Venice con Pendragon, JW Marriott Venice Resort & Spa con Kiwi, The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, con Il Moro di Venezia, Hotel Centurion con Shining, The Westin Europa & Regina con Idrusa e il secondo hotel Luxury Collection a Venezia, l’ Hotel Danieli, con Ancilla Domini. Dell’evento fanno parte anche Palazzina G e Hotel Monaco & Grand Canal. Le divise degli equipaggi sono realizzate da Marina Yachting.
Il percorso, lungo 6 miglia, quest’anno è stato studiato per essere ancora più coinvolgente per chi desidera seguire la sfida. La partenza (dopo un briefing tecnico alle 9.30 all’ Hilton Molino Stucky) è alle 13.20 in bacino San Marco: saranno i getti d’acqua dei rimorchiatori a iniziare le procedure di partenza. La prima boa da lasciare a sinistra è tra il Lido e Sant’Elena, da qui si torna verso Bacino San Marco per girare altre due boe, la prima davanti a piazza San Marco, la seconda alle Zitelle. Si procede ancora verso il Molino Stucky dove ci sarà ancora una boa da lasciare a sinistra prima di percorrere l’ultimo lato e tagliare l’arrivo tra le Zitelle e Punta della Dogana. A seguire ci sarà la premiazione nell’ Isola delle Rose al JW Marriott Venice Resort & Spa accompagnato dalle bollicine Moët & Chandon. Per chi vuole vedere i maxi ancora più da vicino li trova ormeggiati nella nuova Marina Santelena che per sabato e domenica apre le porte a tutti.
«Mi auguro che le condizioni meteo ci permettano di offrire un grande spettacolo all’intera città con questo nuovo e coinvolgente percorso che abbiamo ideato quest’anno», commenta Mirko Sguario a pochi giorni dall’evento.
Si annuncia una sfida emozionante: tre degli otto maxi che sabato prossimo sono in regata si trovano nei primi quattro posti della classifica della Barcolana di domenica scorsa. Jena (secondo posto), Pendragon (terzo posto), Anywave (quarto posto). Al timone di quest’ultimo sabato nella Venice Hospitality c’è il velista più amato dai veneziani Paul Cayard, nell’ambito del progetto Onboard. Stavolta il Moro di Venezia Cayard lo avrà come avversario: lo scafo rosso voluto da Raul Gardini ora ha come skipper Claudio Carraro. Ancilla Domini ha come skipper un altro grande protagonista della vela mondiale, Mauro Pelaschier e come tattico Claudio De Martis. Al timone di Jena c’è Furio Benussi, vincitore di nove titoli italiani e novi podi mondiali, di Kiwi Andrea Pesaresi, di Pendragon Salvatore Eulisse con Vasco Vascotto e con i veneziani Giovanni Boem e il nove volte campione del mondo Cesare Bozzetti. Idrusa ha al timone Paolo Montefusco, Roberto Ferrarese come tattico e conta una quindicina di titoli mondiali distribuiti tra i vari membri dell’equipaggio. Un grande entusiasmo per questa regata lo ha dimostrato Shining, il famoso maxi croato di Umago, con lo skipper Zeljko Perovic forse per via del legame storico tra le due città: un legame che risale fin all’anno 828 quando gli umaghesi offrirono riparo da una tempesta ai due mercanti veneziani in fuga da Alessandria d’ Egitto con le spoglie di San Marco. Da quel giorno il leone divenne parte dello stemma della città croata. Dal 1269 Umago e l’ Istria diventarono parte della Repubblica Veneta.
Ai primi tre classificati della Venice Hospitality Challenge andranno i cappelli del doge in vetro di Murano di colore blu, quest’anno realizzati dalla scuola del vetro Abate Zanetti. L’intento è far realizzare ogni anno i premi a una vetreria muranese diversa, oltre che di un colore diverso, per permettere a tutte di mettersi in luce.